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Pre-Iscrizione all’Ordine TSRM e PSTRP

Posted on 10 Luglio 2018 by admin in Notizie
Ecco il portale dove è possibile effettuare la pre-registrazione all’albo.
https://iscrizioni.alboweb.net/

Termine di scadenza Settembre 2019.

Pre-Iscrizione

La procedura garantisce che
in tutto il territorio nazionale l’iscrizione agli albi avvenga in modo uniforme, assicurando a ogni singolo professionista richiedente un trattamento equo e trasparente, a prescindere dall’Ordine territoriale al quale dovrà fare riferimento.

La procedura dalla quale il gruppo di lavoro è partito
è quella consolidata negli ex Collegi professionali dei TSRM, ai sensi del DLgsCPS 233/46 e DPR 221/50, adattata sulla base di quanto previsto dalla legge 3/2018 e dal DM del 13 marzo 2018, con particolare riferimento alla commissione d’albo quale livello intermedio tra il professionista che richiede l’iscrizione all’albo e il Consiglio direttivo deliberante. Sino alla costituzione delle commissioni d’albo, ai sensi dell’art. 5, comma 2 del DM 13 marzo 2018, la prima delle funzioni a loro attribuite (proporre al Consiglio direttivo l’iscrizione all’albo del professionista) è affidata ai rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative (RAMR).

I destinatari della procedura sono tutti i soggetti coinvolti nel processo d’iscrizione all’albo:

  • Professionisti
  • RAMR
  • Presidenti e Consigli direttivi degli Ordini TSRM e PSTRP

Corso di vela su “Derive” per persone con disabilità visiva

Posted on 4 Giugno 2018 by admin in Notizie

L’ASD FairPlay in collaborazione con l’UICI di Trieste propone un corso di vela dedicato alle persone con disabilità visiva.

Le esercitazioni sono svolte su barche a deriva mobile le quali permettono di percepire un numero maggiore di informazioni, in particolar modo sulla posizione ed il movimento dello scafo, così da capirne le reazioni e reagire di conseguenza. Inoltre possono essere rovesciate facilmente per consentire un’esplorazione completa in ogni sua parte.

Il corso è dedicato a persone principianti che vogliono approcciarsi allo sport della vela, a persone che hanno già praticato questa disciplina ed a persone esperte.

Vai al Programma

Intervista a Stefania Sansonna

Posted on 14 Maggio 2018 by admin in Notizie

Il Retinoblastoma, diagnosi e prevenzione

Posted on 16 Febbraio 2018 by admin in Notizie

Cos’è?

Il retinoblastoma è un tumore oculare maligno che si sviluppa dalle cellule della retina, può insorgere a qualsiasi età, ma si evidenzia un’insorgenza maggiore durante l’infanzia, prima dei cinque anni. Nel 60% dei casi il retinoblastoma insorge in maniera sporadica, circa il 40% dei bambini, invece, presenta la forma ereditaria. L’insorgenza del tumore è dovuta ad una specifica anomalia genetica, a carico di un gene alterato, il gene RB1, che può essere ereditato dai genitori o svilupparsi in modo casuale durante lo sviluppo del bambino nel grembo materno, che induce le cellule della retina a crescere rapidamente e senza controllo. Solitamente, il retinoblastoma è unilaterale, ma può verificarsi in entrambi gli occhi e quindi bilaterale.

Quello infantile in particolar modo è aggressivo e può diffondersi a linfonodi, ossa o midollo osseo, raramente coinvolge il sistema nervoso centrale.
Circa il 90% dei bambini con retinoblastoma presenta una prognosi positiva, purché la diagnosi sia precoce ed il trattamento inizi prima della diffusione del tumore e quando possibile, l’obiettivo dell’intervento medico è rivolto a preservare la visione del paziente.
I bambini con retinoblastoma ereditario tendono a sviluppare la malattia in età più precoce rispetto ai casi sporadici e presentano un aumentato rischio per altri tumori non-oculari, in quanto l’anomalia nel gene RB1 è congenita, cioè presente dalla nascita, ed interessa tutte le cellule del corpo, incluse quelle di entrambe le retine. Per questo motivo, i bambini con la forma ereditaria spesso presentano un retinoblastoma bilaterale.

Possiamo classificarlo in due tipologie in base alla sede in cui si sviluppa:

  • Retinoblastoma intraoculare: quando il tumore è interamente localizzato all’interno dell’occhio. La neoplasia in questi casi può essere riscontrata solo nella retina o interessare anche altre parti, come coroide, corpo ciliare e parte del nervo ottico. Si tratta quindi di un Retinoblastoma che non è diffuso ai tessuti intorno alla parte esterna dell’occhio.
  • Retinoblastoma extraoculare: in questi casi può proliferare fino ad interessare i tessuti intorno all’occhio prendendo il nome di retinoblastoma orbitale ma può anche diffondersi ad altre zone del corpo, come cervello, colonna vertebrale, midollo osseo e linfonodi, in questo caso parleremo di retinoblastoma metastatico.

Quali sono i sintomi e come si diagnostica?

Il più comune ed evidente segno del retinoblastoma è l’aspetto anomalo della pupilla, che presenta un riflesso bianco-grigiastro quando viene investita da un fascio di luce, questo segno prende il nome di leucoria o riflesso del gatto amaurotico.

Altri segni e sintomi includono: riduzione della visione, dolore e arrossamento degli occhi e ritardo nello sviluppo, inoltre alcuni bambini possono sviluppare uno strabismo.

In caso di anamnesi familiare positiva, il paziente è sottoposto a visite oculistiche regolari per lo screening del tumore. Ne i casi di retinoblastoma congenito bilaterale, generalmente viene diagnosticato nel primo anno di vita, mentre quando interessa un solo occhio, la presenza del tumore può essere confermata a circa 18-30 mesi di età.

La diagnosi clinica di retinoblastoma è stabilita con l’esame del fondo oculare. Il tumore, a seconda della posizione, può essere visibile durante un semplice esame dell’occhio, tramite oftalmoscopia indiretta.

Tecniche di imaging possono essere utilizzate per confermare la diagnosi, definire la stadiazione del tumore e determinare se il trattamento è stato efficace, tra queste tecniche abbiamo: ecografia, tomografia computerizzata o TAC e risonanza magnetica.

L’importanza della prevenzione

E’ di fondamentale importanza la prevenzione, poiché in casi come questi è un fattore di primaria importanza la tempestività con cui determinate patologie vengono evidenziate, per questo motivo è semplice capire come sia fondamentale che i bambini entro un anno dalla nascita vengano sottoposti ad una visita oculistica o anche prima in caso di anomalie. In particolare nel caso del Retinoblastoma uno dei primi segni che possono manifestarsi è la mancanza del riflesso rosso degli occhi, che di solito è presente nelle foto, già qui un genitore attento può insospettirsi ed eventualmente intervenire sottoponendo il bambino a visita specialistica quanto prima. L’Accademia Americana di Pediatria raccomanda l’esecuzione della prova del riflesso rosso come una componente nella valutazione dell’occhio nel periodo neonatale e durante tutte le successive visite di controllo dello stato di salute.

La prova del riflesso rosso avviene previa dilatazione della pupilla e utilizza la trasmissione della luce da un oftalmoscopio, attraverso tutte le parti normalmente trasparenti dell’occhio di una persona, questa luce, riflessa dal fondo dell’occhio, è trasmessa all’indietro, attraverso i mezzi ottici e attraverso l’apertura dell’oftalmoscopio, fino all’occhio dell’esaminatore.

Ogni fattore che impedisca o blocchi queste vie ottiche comporterà un’alterazione del riflesso rosso.

Nello specifico come in foto avremo:

  1. Normale: ambedue i riflessi rossi sono uguali
  2. Riflesso rosso non uguale: un riflesso rosso è più intenso dell’altro
  3. Manca il riflesso rosso (cataratta): la presenza di opacità del cristallino o di altre parti blocca il riflesso rosso o lo diminuisce
  4. Corpo estraneo/abrasione della cornea sinistra: il riflesso rosso dell’occhio sinistro mostra un difetto corneale o un corpo estraneo
  5. Strabismo: il riflesso rosso è più intenso nell’occhio destro non in asse.

Nelle famiglie con forma ereditaria di retinoblastoma, impedire l’insorgenza del tumore non è possibile. Tuttavia oggi le indagini genetiche-molecolari permettono di sapere se i figli presentano un rischio maggiore di sviluppare il retinoblastoma e, in caso di positività, permettono di programmare le visite oculistiche già in età precoce in modo, che un eventuale retinoblastoma possa essere diagnosticato molto presto, quando il tumore è limitato e le possibilità di cura e conservazione della visione ancora buone.

Dott.ssa Vicky Risicato

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Vedere 10/10 non significa avere una buona visione!

Posted on 7 Febbraio 2018 by admin in Notizie No Comments

La VISTA è l’abilità che ci consente di riconoscere un semplice stimolo luminoso per poi trasformarlo in stimolo nervoso. La vista si misura in decimi, 10/10 è il valore minimo per una visione da considerarsi soggettivamente normale e accettabile.
La VISIONE (appresa) racchiude  l’insieme di quelle abilità che ci consentono di identificare, elaborare e capire quello che ci circonda e vediamo.
Per “abilità visive” , intendiamo quindi,varie competenze visive quali, discriminati, oculomotorie, accomodative,visuospaziale, visuomotorie, percettive, binoculari e sensoriali.
La visione è un abilità che si acquisisce sin dalla nasce.

Vedere significa:

-Riconoscere
-Coordinare
-Confrontare
– Elaborare cognitivamente e immagazzinare

Tutto questo avviene a livello cerebrale e non negli occhi!
Quindi la visione è qualcosa in più della vista, qualcosa che si apprende.
Alterazioni del recettore visivo possono interferire con l’elaborazione dell’informazione visiva causando disfunzioni dell’assetto posturale e non solo, recenti studi hanno evidenziato la stretta relazione tra anomalie visive e alterazioni nella lettura e scrittura!

Dott.ssa Carmela Esposito Abate

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Corso ufficiale di angiografia OCT per ortottisti

Posted on 31 Gennaio 2018 by admin in Notizie

Cari Amici Ortottisti,

l’angiografia OCT si sta imponendo come metodica necessaria nello studio e nella cura delle malattie retiniche. L’angio OCT è effettivamente più rapida da eseguire, ma soprattutto più sicura, poiché non implica l’iniezione endovenosa di fluoresceina, come avviene nella fluorangiografia. Quest’ultima è destinata a diventare meno importante, ma ancora utile in rari casi.
In Italia pochissimi ortottisti eseguono l’angio OCT, a differenza di altri Paesi come la Francia o i Paesi nordici, dove l’esame viene praticato dagli ortottisti mentre l’interpretazione è operata dall’oculista.
Allo stesso modo di una radiografia, eseguita da un tecnico ma interpretata da un medico radiologo. Personalmente ritengo che anche in Italia l’ortottista debba prendere il giusto posto nell’esecuzione di questo esame. Per questa ragione, nel dicembre scorso, durante il grande congresso internazionale sull’OCT, avevo invitato gli ortottisti italiani a essere presenti e avevo incontrato con grande piacere un certo numero di loro. Continuando in questo percorso, in una discussione con Bandello e Mastropasqua, presidente e vice presidente della società italiana di Angiografia OCT ed io stesso, segretario generale, abbiamo concordato che fosse importante organizzare dei corsi veri e propri per ortottisti e, in un tempo futuro, organizzare un insegnamento universitario ufficiale su questo tema.
Pertanto, in occasione del corso “Retina 2018” e del congresso della società italiana di angiografia OCT, programmiamo, venerdì 16 marzo, ore 12, il primo corso ufficiale di angiografia
OCT per ortottisti. Questa prima riunione durerà soltanto un’ora ma credo sarà importante poiché i convenuti potranno già tessere i primi contatti fra di loro per formare un gruppo di influenza.
Per facilitare l’adesione a questa iniziativa, la quota di iscrizione per ortottisti sarà di 30 € per il primo giorno e di 50 € per i due giorni del congresso. Questa somma coprirà il costo del pranzo offerto agli iscritti. Chi è interessato e vuole avere maggiori informazioni sul congresso in genere e sul programma del corso per ortottisti, può consultare il sito www.apmeetings.com.

Spero di incontrare molti voi in occasione del mio congresso “Retina 2018”.

Con cordiali saluti
Prof. Bruno Lumbroso
Emilia Gallo

 

Vai all’evento e consulta il programma

Visione e postura

Posted on 22 Gennaio 2018 by admin in Notizie No Comments
L’influenza del sistema visivo sull’assetto posturale é dovuta principalmente da due fattori: la retina come esocettore e i muscoli extraoculari come endocettori.
Molti  studi evidenziano la stretta relazione tra #visione e #postura, dimostrando che alterazioni del sistema visivo influenzano negativamente la postura. Alterazioni visive possono causare una posizione anomala del capo messa in atto per compensare le disfunzioni del recettore visivo (strabismo, astigmatismo, ipoconvergenza). È importante un approccio #multidisciplinare con più figure sanitarie affinché si possa attuare un iter terapeutico che agisca sulla causa e non si limita a trattare il solo sintomo.

 

Dott.ssa Carmela Esposito Abate
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Video: la figura dell’ortottista

Posted on 11 Gennaio 2018 by admin in Notizie

Visione e dislessia

Posted on 8 Gennaio 2018 by admin in Notizie No Comments

Recenti studi dimostrano una correlazione tra alcune forme di dislessia e la presenza di disturbi visuo-percettivi, parleremo in tal caso di dislessia visuo-percettiva da deficit del sistema magnocellulare.
Come sappiamo la dislessia rientra nei disturbi dell’apprendimento pertanto il soggetto dislessico presenterà delle evidenti difficoltà nel compito di lettura; lettura che risulterà sempre lenta, poco scorrevole e faticosa.
Il soggetto che presenta la dislessia nella forma visuo-percettiva ( che definiremo come dislessico visivo) evidenzia difficoltà nel trasformare il simbolo scritto (grafema) in fonema. Il tutto sembra essere causato dal deficit del sistema magnocellulare ( sistema di connessione occhio-cervello) con comparsa delle seguenti difficoltà visuo-percettive:
– Il soggetto dislessico visivo è un soggetto che presenta un patognomico affollamento visivo ( le lettere appaiono eccessivamente vicine tra loro e non identificabili), il tutto è causato da una anomala percezione dello spazio, percepito contratto lungo l’asse orizzontale e allungato verticalmente (anisotropia verticale)
– Presenta difficoltà nel riconoscere i contorni delle lettere dallo sfondo della pagina ( deficit della sensibilità al contrasto)
– Presenta anomalie dei movimenti saccadici, movimenti degli occhi fondamentali durante il compito della lettura
– Presenta infine la permanenza della percezione visiva durante movimenti veloci degli occhi (assenza dell’eclissi saccadica), ciò contribuisce maggiormente alla comparsa di confusione e difficoltà lessicale con errori frequenti di inversione di lettere e fonemi simili ( b/d Il/li).
Tutte le difficoltà visuo-percettive tipiche del dislessico visivo, appena analizzate, possono essere evidenziate attraverso dei test diagnostici di un nuovo dispositivo elettronico: il TETRA.
Quest’ultimo nasce per avere un approccio più rigoroso al trattamento e alla diagnosi della dislessia nella forma visuo-percettiva:
– Prevede diversi test diagnostici, atti ad indagare soprattutto l’affollamento visivo e quanto questo influisca sulla velocità e sull’accuratezza di lettura, l’anomala percezione spaziale e la sensibilità al contrasto
– Oltre ai test diagnostici il tetra prevede anche 10 sedute di visual training con l’obiettivo di riabilitare, tramite una stimolazione tachistoscopica, il soggetto dislessico visivo, agendo sul sistema magnocellulare deficitario.
Nel nostro studio sono stati valutati e riabilitati 10 soggetti con diagnosi di dislessia, l’esame con il tetra ci ha consentito di definire quest’ultimi come dislessici visivi. Presentavano infatti affollamento visivo, anomala percezione dello spazio ( percepito contratto lungo l’asse orizzontale e allungato verticalmente) e deficit della sensibilità al contrasto alle basse frequenze spaziali.
Ogni soggetto ha iniziato il visual training trigram di 10 sedute con una cadenza monosettimanale e dalla durata di 15 minuti circa. Al termine del trattamento in tutti i soggetti sono stati evidenziati dei miglioramenti sui parametri inizialmente deficitari:
– la velocità di lettura è aumentata,
– il numero degli errori è diminuito mediamene da 3,33 a 2,10
– si è ottenuto un miglioramento della percezione spaziale, con conseguente riduzione dell’affollamento visivo; l’indice di anisotropia infatti è passato da un valore medio di 7,6 al baseline, a un valore di 2,7 nella fase post-trattamento. Diciamo che questo è il dato più significativo, ciò che ha permesso a questi soggetti di avere una percezione più chiara e meno confusa di quanto stessero leggendo contribuendo dunque ad un aumento della velocità di lettura ed a una riduzione del numero degli errori compiuti.
– Abbiamo ottenuto inoltre un aumento della sensibilità al contrasto soprattutto alle basse frequenze spaziali.
Oltre a questi risultati, oggettivamente evidenziati, tutti i bambini hanno confermato una sensazione soggettiva di maggior sicurezza, tranquillità e minor confusione durante il compito di lettura.
Concludendo, un bambino con diagnosi di dislessia non può non essere sottoposto ad una attenta analisi visuo-percettiva; in caso di soggetto “dislessico visivo” la riabilitazione logopedica ed ortottica devono essere effettuate contestualmente con il fine di intervenire a 360° sul problema di lettura riscontrato.

Dott.ssa Chiara Marchegiani

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affollamento visivo, anisotropia, dislessia, disturbo dell'apprendimento, test diagnostico, tetra, visual training

Quando bisogna sottoporre il bambino al primo controllo della vista?

Posted on 21 Novembre 2017 by admin in Notizie No Comments

Questa è una delle domande più frequenti che ci viene posta dalle mamme.
A distanza di qualche giorno dalla nascita, il bambino deve essere visitato dal neonatologo per evidenziare eventuali patologie come la cataratta, infezioni conseguenti al parto e anomalie del riflesso rosso del fondo oculare.
Anche in assenza di problemi, tutti i bimbi dovrebbero comunque effettuare una prima visita oculistica al compimentodi un anno di vita . A questa età sviluppano infatti la capacità di vedere con entrambi gli occhi; per questo è importante eseguire una valutazione oculistica e ortottica affinché vengano evidenziate precocemente le anomalie del sistema visivo.
I controllo successivo andrebbe effettuato tra i 2 e i 3 anni. In questa fascia d’età anche se il piccolo è poco collaborante è possibile stabilire quanto vede grazie a degli ottotipi pediatrici. Oltretutto si valutano eventuali difetti refrattivi e/o la presenza di ambliopia, meglio conosciuta come “occhio pigro”. La precoce identificazione del disturbo permette di cominciare subito la terapia per ristabilire una visione perfetta. All’età di sei anni, prima dell’inizio della scuola primaria, è opportuno eseguire un altro controllo oculistico e ortottico dove, grazie alla collaborazione del bambino si potranno eseguire test più approfonditi che richiedono la maggiore attenzione del piccolo. Questi test eseguiti dall’ortottista sono importanti per smascherare eventuali alterazioni della funzionalità visiva che possono gravare sul rendimento scolastico del bambino e sulle performance di lettura e scrittura.Successivamente, il bambino va comunque sottoposto a test periodici ogni due-tre anni se non sono state evidenziate alterazioni del sistema visivo.
È importante, dunque, ricordare che la diagnosi precoce di un problema oculistico e ortottico rende più efficaci eventuali terapie soprattutto durante l’infanzia quando il sistema visivo è capace di reagire correttamente alle cure.

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